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A.A.A.Altri articoli di produzione propria

TESTATA:
REPUBBLICA
DATA:
17/03/2001
PAGINA:
42
SEZIONE:
CULTURA
OCCHIELLO:
Achei, miti ed eroi del passato in un cdrom
TITOLO:
Un' autobiografia del mediterraneo
SOMMARIO:
Ventimila pagine tutte racchiuse in un dischetto di pochi
grammi
AUTORE:
sergio frau
TESTO:
Clicchi e ti arrivano addosso gli Achei. Riclicchi e sei in una
stiva fenicia. Continui a cliccare e ti ritrovi alla fine del II
millennio, ma dopo Cristo - nel 1994, l' "Anno di Corinto" -
quando tutti arrivarono qui, a Taranto, da ogni parte del mondo
per capire il vero ruolo di quel porto nelle colonizzazioni d'
Occidente. Un altro colpetto di mouse e, fiammeggianti, ti
appaiono i Miti e gli Eroi di questa strana etnia di antichisti
che vive solo per restituirci il Passato: Pugliese Carratelli,
Pallottino, Lepore con le sue relazionispettacolo, Bernabò Brea
con le novità dalle sue isole antiche... E' l' ultimo loro
incantesimo, tecnologico stavolta. Lo stanno mettendo a punto
proprio in questi giorni: un CdRom grande come un' ostia, dai
bagliori dell' oricalco, in cui sta rifluendo, frase per frase, il
mare di parole che i Sapienti di Taranto hanno detto finora nel
corso di 40 anni di adunanze solenni. Ventimila pagine! Quasi un'
autobiografia del Mediterraneo antico, in pochi grammi. E' una
delle sorprese di ieri. Insieme ai locali nuovi, alla biblioteca
appena sistemata (12 mila volumi: una delle più importanti del Sud
per gli studi di antichistica), alla mostra sulla "Chora" greca a
dimostrare quanto si somigliassero le fondazioni di quei Greci
che, dai e dai, fecero la "Grande Grecia" nostrana. A Delfi, per
le Pitiche, si arrivava da tutto il Mediterraneo, ogni quattro
anni, in primavera... Era lì che i grandi autori, a caccia di
allori, sfoderavano quel che avevano appena scritto durante l'
inverno. Quelle feste - scadenze sacre - erano sempre occasioni
anche per patti, alleanze, progetti che fecero - prima a parole,
poi con i fatti - il Mediterraneo. Taranto, di solito, è un po'
così. Per i suoi riti in onore della Magna Grecia, dal 1961 ha
sempre chiamato i suoi "fedeli" all' inizio di ogni autunno,
quando la stagione delle rotte marine si chiude e quella degli
impegni di corsa e di cattedra ancora non è ancora iniziata. Ma l'
edizione numero 40, svoltasi a ottobre, rischiava di essere l'
ultima. Suspense fino a ieri: la Banca popolare di Puglia e
Basilicata si era dovuta riprendere i locali della sede; i soldi
al solito erano pochi... La burocrazia tarantina prometteva,
prometteva ma poi, cincischiava, e non dava. "Morire a 40 anni
per mancanza di soldi? Nun è cosa!" si è detto Attilio Stazio, il
professore di numismatica che fin dall' inizio manda avanti gli
Incontri di Taranto. E si è risposto, al solito, con uno di quei
suoi detti napoletani con cui stria a sorpresa, anche i discorsi
più dotti: "Pazzi e creature, Dio l' aiuta". Vero! Ora, giusto
ieri, festa grande per l' inaugurazione della nuova sede a Palazzo
degli Uffici che così, a cuor leggero, si può pensare ai prossimi
40 anni, antichi e informatici, visto che in programma c' è anche
un loro portale web spalancato al mondo. E sì, organizzazione
"svizzera" e proverbi napoletani per tirar giù a Taranto, ogni
anno, i migliori nomi della ricerca. Fu nell' agosto del 1960, che
un visionario per bene - appassionato di antiche cose, di arte
astratta e di bella scrittura - capì che proprio lì, tra Mar
grande e Mar Piccolo, nella città più bella e più rovinata del
Sud, andavano officiate le sacre funzioni della memoria
mediterranea. Carlo Belli si chiamava. E scrisse, citando altri
appuntamenti annuali che si svolgevano in giro e rispolverando lo
sfolgorante passato di Taranto: "Perché non fare di Taranto la
sede di un convegno annuale dedicato alla Magna Grecia? Si badi,
però: queste cose non si fanno con i fichi secchi: i massimi
cultori sparsi per il mondo dovrebbero riunirsi qui". A quel punto
- narrano le fonti - il miracolo... Quelle sue righe ispirate,
ebbero effetti prodigiosi: convertirono alla causa Raffaele
Cassano, dell' Ente provinciale del turismo che, colto com' era,
da burocrate si fece patron e mecenate. Non solo: materializzarono
anche la persona giusta - Attilio Stazio, allora giovane direttore
dell' Archeologico di Napoli - a dar la carica agli Incontri. Ora
le novità: la sede, il portale e 35 di quei loro volumoni - un
mare di parole racchiuse tra la "A" di Athena e la "Z" di Zagreo -
che entro l' anno saranno CdRom. Quei libri - viaggiando
dappertutto, finendo nelle biblioteche delle Università di tutto
il mondo - hanno già contribuito a cambiare la storia del Passato:
"Me lo ricordo ancora Giovanni Pugliese Carratelli, solo una
ventina di anni fa" racconta Aldo Siciliano, professore a Lecce di
numismatica e motore con Stazio degli Incontri "quando, proprio
qui, diede la scossa alla platea invocando maggiore attenzione per
quella ceramica particolare che ancora oggi si chiama "micenea"
solo perché Schliemann, quando scavava Micene, la battezzò così...
"Frugate meglio, guardate nei magazzini, fate più attenzione,
datevi da fare!" implorò il Maestro. Tutti obbedirono. Così, oggi,
la mappa di quei ritrovamenti disegna un mondo "miceneo" molto,
molto più ampio che in passato". Nella festa grande ieri, l'
annuncio: lo faranno anche quest' anno il convegnone, a ottobre,
dal 12 al 16. E tutto in gloria di "Taranto, regina del
Mediterraneo" che per l' occasione riaprirà il suo museo.
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