Gli Optional
A.A.A.Altri articoli di produzione propria
TESTATA:
REPUBBLICA
DATA:
31/10/1998
PAGINA:
42
SEZIONE:
CULTURA
OCCHIELLO:
In un volumetto tutti i suoi articoli dedicati all' Emilia.
Gli
scempi annunciati e denunciati a volte inutilmente
TITOLO:
Antonio Cederna cronista e sognatore Non ci fosse stato lui
l'
Italia sarebbe certo più brutta
AUTORE:
di SERGIO FRAU
TESTO:
Bologna Non ci fosse stato lui, l' Italia sarebbe certo più
brutta. Ora l' Emilia-Romagna, per prima, si sdebita: proprio
ieri
a Palazzo Pepoli è stato presentato il volumetto In nome
del Bel
Paese, un' antologia di scritti che Antonio Cederna dedicò
alla
regione. Basta scorrerli i titoli di questi 45 articoli scritti
tra il 1954 e il ' 91: "Ravenna al macello"; "Il
mare proibito";
"I poveri espulsi dal cuore della città"; "Comacchio:
le mani
sulle valli"; "L' Italia che finisce"... Cronista
e sognatore,
Antonio Cederna per quasi mezzo secolo non ha mai mollato la
presa. E la sua presa era l' Italia: un' Italia ancora splendida
che però rischiava continuamente di essere fatta a brandelli.
Bisogna leggerlo Cederna quando il ministero della Difesa decide
di piazzare un aeroporto per aerei a reazione a 1500 metri dagli
splendori di Sant' Apollinnare in Classe: "Il presidente
dell'
Ente del Turismo ha ormai abbandonato rassegnato la lotta, il
soprintendente ai monumenti risponde vagamente, il sindaco non
ha
voluto riceverci... Ma costoro sono le ultime ruote del carro.
La
pigrizia, il cinismo, l' incuria sono in alto... Hanno lasciato
distruggere quasi interamente la via Appia, vediamo ora cosa
sanno
fare per impedire la distruzione di Ravenna". E sì,
a questo tipo
di notizie non reagiva, ruggiva. Tanto fa - lui e gli altri
- che
i tecnici del ministero decidono di dar retta alle proteste
e che
ti vanno a inventare? Spostano l' aeroporto più a nord,
stavolta a
tre chilometri da Ravenna: "E' colpa loro se si sono ritrovati
poi
tra i piedi il Mausoleo di Teodorico, quello di Galla Placidia,
San Vitale, Sant' Apollinare Nuovo, il Battistero del Duomo?...
Forse intendono vietare tassativamente ai piloti di precipitare
sulla città?". Né apocalittico, né
integrato: Cederna era un
ottimista sognatore e pragmatico, ma informato e, di conseguenza,
perennemente in allarme. E, per di più, onnipresente.
Li hanno
appena raccolti tutti insieme questi suoi articoli a farne 134
pagine, pescandoli nel mare magnum degli scritti che fece per
Il
Mondo, L' Espresso, il Corriere, la Repubblica. A leggerli -
tutt'
insieme, ben montati come sono - stringono il cuore per gli
scempi
annunciati e denunciati, per tempo, talvolta inutilmente. A
Forlì
rinfaccia un piano regolatore che - prevedendo l' abbattimento
di
edifici storici - tradisce Forlì la bella; a Bologna
tira le
orecchie fino a bloccarlo al cardinal Lercaro che si sta vendendo
la chiesa di San Giorgio a palazzinari locali; sulle spiagge
gioca
con le parole: costa Adriatica diventa "Crosta Adriatica";
e per
il Po sogna il Parco; e fa capire quanto le paludi siano anche
belle e utili; e racconta allegro il recupero ben fatto del
centro
storico di Bologna e i suoi criteri in modo che la gente per
bene
delle altre città sappia per cosa battersi... Le sue
speranze - ma
anche i suoi anatemi - girano, contagiano, convertono ancora.
E'
divertente vedere con che sarcasmo parla degli anni ' 80 con
le
sue deregulation e i suoi condoni. Duro e puro - centimetro
in
mano, formazione da archeologo e passioni da storico dell' arte,
tigna da vendere - eccolo fare i conti - e le pulci- ai progetti
in cantiere: le cave? "... Asportano ogni anno da colli
e corsi d'
acqua 300 milioni di tonnellate di ghiaia, sabbia e altri
materiali"; il raddoppio dell' autostrada tra Bologna e
Firenze?
"Settanta miliardi al chilometro, ancora un incentivo al
trasporto
su gomma"); e nell' 83, proprio su queste pagine: "In
30 anni
abbiamo distrutto più di un milione di ettari di pianure
produttive...". Se ieri, comunque, a battezzare questo
libro
(voluto con passione dall' Istituto Beni culturali della Regione)
ci fosse stato anche il sindaco di Bologna - patron di quel
colosso in vetrocemento firmato Bofill che vorrebbe sostituire
la
Stazione di Bologna - molti emiliano-romagnoli seguaci di Cederna
starebbero assai più tranquilli. Se anche altre regioni,
prima o
poi, stampassero librini analoghi, più tranquilli staremmo
tutti.
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